Addio a Roberto Gerola un grande amico del Nodo di Gordio
Non è mai facile scrivere un messaggio di addio. Lo è ancora di più quando si parla di un amico, di un collega giornalista e di un alpino. Roberto Gerola è andato avanti.
L’ho conosciuto moltissimi anni fa come coscritto di mio padre. “I matti del ‘42” dicevano… Poi come giornalista di cronaca nella sua, nella nostra, Pergine. Durante gli eventi, le iniziative, la miriade di manifestazioni sul territorio era impossibile non imbattersi in Roberto. Sempre attento a carpire una notizia, uno scatto, un’informazione preziosa per raccontare il perginese e la sua gente. Per non prendere mai una “buca” sul giornale facendosi anticipare dalla concorrenza.
Poi, col tempo e la confidenza, siamo diventati amici ed ha iniziato a seguire con attenzione le nostre attività in campo internazionale scrivendone in modo appassionato. Si era affascinato ad una frase che era diventata quasi un motto negli articoli che ci ha dedicato: “Il Nodo di Gordio porta Pergine nel mondo ed il mondo a Pergine”.
Da allora non si contano più le email, le chiamate e i messaggi intercorsi per i comunicati stampa, le interviste o per semplici opinioni da scambiare tra persone di cui si ha stima del parere.
Ma in realtà ciò che mi mancherà di più sono gli incontri fugaci davanti ad un “pasticcio”, la tua bevanda abituale. Una bevanda secca come lo erano le tue parole. Mi mancheranno anche le chiacchierate serrate in quel di Pergine, interrotte solo dallo squillo del tuo telefono con l’immancabile “Trentatre”, l’inno di noi alpini a cui eri legato profondamente. Spesso era la redazione del “Trentino”, il tuo giornale. “Devo andare a scrivere”. E via come il vento… A piedi, in macchina o col leggendario motorino.
E hai voluto fare così fino alla fine. Perché il giornalismo era anche la tua grande passione. Quella di un professionista che ci mette del suo. Che affronta la notizia scavando fino in fondo. Col piglio di chi ha anni di mestiere alle spalle ma è sempre e costantemente curioso.
Ho pensato di scriverti oggi, caro Roberto, nel giorno del tuo funerale al quale non ho partecipato. Come ti ho sempre detto, infatti, non partecipo volentieri alle esequie. “Forse parteciperò al mio di funerale – ti dicevo – sempre se me la sentirò”… Erano le rare occasioni in cui regalavi un sorriso. Un regalo che ho avuto la fortuna di ricevere molte volte.
Ora però è giunto il momento del commiato. Vola sempre in alto aquila!
Ti saluto per l’ultima volta come ho sempre fatto rispondendo alle tue telefonate: “Graaaande Roberto”!
Daniele Lazzeri
Chairman think tank “Il Nodo di Gordio”
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