Mosca starebbe pensando ad una base navale nelle isole Curili, nell’Estremo Oriente del paese, che il Giappone considera parte del suo territorio. Il Ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, ha dichiarato in una sessione del ministero, il 25 marzo scorso, che una spedizione navale starebbe per partire, nel mese di aprile, per il Greater Kuril Ridge con lo scopo di “studiare la possibilità di stabilire le forze della Flotta del Pacifico nell’arcipelago.” Le Curili, costituiscono un arcipelago di 60 isole che si trova tra l’estremità nordorientale dell’isola giapponese di Hokkaidō e la penisola russa della Kamčatka. Le isole Curili separano il mare di Ochotsk dal Pacifico settentrionale. La Russia quest’anno dislocherà sistemi missilistici costieri e droni di nuova generazione nelle isole Curili. “Le unità militari nelle isole Curili sono in corso di riarmo, in linea con il programma originale”. “Quest’anno saranno dispiegati sistemi missilistici costieri Bal e Bastion e droni di nuova generazione Eleron-3 “.
Si tratta di sistemi missilistici russi all’avanguardia capaci di proteggere le basi navali e altre installazioni strategiche sulla costa, di stabilire un controllo dell’area dello Stretto ad alto rischio di assalti, nonché per ottenere il dominio globale sul mare. Entrambi hanno un raggio di 300 chilometri. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa russa, TASS, lo scorso anno, sarebbero diventate operative, nell’arcipelago, unità armate con sistemi di difesa aerea a corto raggio Tor-M2U.
La maggiore presenza delle forze armate russe, oltre a voler rimarcare la sovranità della Russia sulle isole, potrebbe essere la conseguenza del consolidamento dei rapporti tra gli Stati Uniti e il Giappone con il trattato di mutua difesa, del rafforzamento delle capacità del sistema integrato di difesa missilistica giapponese e dell’inizio dei colloqui con la Corea del Sud per il dispiegamento del sistema Terminal High-Altitude Air Defence (THAAD), in seguito alle minacce e ai test nucleari nordcoreani
La catena di isole nota come Curili si estende a nord attraverso l’Oceano Pacifico dall’isola giapponese di Hokkaido alla punta meridionale della penisola di Kamchatka in Russia. Le quattro isole – che la Russia chiama le Curili del Sud e che il Giappone chiama i Territori del Nord – sono oggetto, da oltre 60 anni, di una disputa tra le due nazioni. Sono Kunashir, Iturup (Etorofu), Shikotan e le isolette rocciose di Habomai. L’isolotto più meridionale del gruppo Habomai si trova a pochi chilometri al largo di Nemuro, sull’isola giapponese di Hokkaido.
A causa della controversia, Russia e Giappone non hanno mai firmato un trattato di pace per porre fine della seconda guerra mondiale. Nel 1855, la Russia e il Giappone hanno firmato il Trattato di Shimoda, che ha dato al Giappone la proprietà delle quattro isole del sud e alla Russia la proprietà di quelle del nord. La comunità si è sviluppata su tre delle isole e all’inizio della seconda guerra mondiale c’erano 17.000 residenti giapponesi.
La Russia ha preso il controllo delle isole, alla fine della guerra, e dal 1949 ha deportato tutti i residenti in Giappone. Con il trattato di pace di San Francisco del 1951, firmato tra gli Alleati e il Giappone, il Giappone rinunciò “ad ogni diritto, titolo e pretesa sulle isole Curili”, così come su altri possedimenti. Ma questo non ha risolto nulla, perché la Russia non ha firmato il trattato e il governo giapponese non ha mai riconosciuto le quattro isole come facenti parte della catena Curili.
Nel 1956, la Dichiarazione congiunta Giappone-sovietico ha ripristinato i rapporti diplomatici tra le due nazioni, ma un accordo di pace formale è rimasto fuori dalla portata a causa della disputa territoriale. A quel tempo, la Russia ha proposto di ritornare le due isole più vicine al Giappone, accordo che il Giappone ha respinto, in parte perché le due isole rappresentano solo il 7% del territorio in questione. Da allora, la controversia è rimasta irrisolta.
La comunità russa ora è forte di 30.000 persone che vivono sulle isole e vi è anche una presenza militare russa a Iturup. Nei primi giorni del mese di agosto 2006, il governo russo ha sostenuto un piano di 17 miliardi di rubli ($ 630m) per sviluppare l’intera catena di isole Curili, tra cui il miglioramento delle infrastrutture per il trasporto dell’energia.
Le probabilità di una rapida risoluzione della controversia sembrano veramente poche. Nel 2004 Vladimir Putin aveva indicato che l’offerta di un ritorno delle due isole più meridionali al Giappone era ancora sul tavolo, ma non ha mostrato segni di rinunciare alle due isole maggiori.
Le risorse naturali sono parti rilevanti della disputa. Le isole sono circondate da zone ricche di pesca e si pensa ci siano riserve offshore di petrolio e gas. Depositi rari di renio sono stati trovati nel vulcano Kudravy sull’isola di Iturup. Anche Il turismo è una potenziale fonte di reddito, le isole sono un paradiso naturale con una natura ancora incontaminata. Nel frattempo, il governo giapponese ha lavorato per mantenere la consapevolezza pubblica sulla controversia. Visite periodiche dei parenti degli sfollati dopo la guerra, per pregare davanti ai loro altari ancestrali, hanno reso la questione altamente emotiva per i giapponesi.
Elvio Rotondo
Country Analyst