Fulcro del South Corridor, già da quest’anno il TAP porterà il gas dai giacimenti Shaz-Deniz nel Caspio sino in Italia.
Per l’area mediterranea l’energia, il suo approvvigionamento, la sua diversificazione sono temi che negli ultimi anni stanno diventando sempre più centrali nelle analisi geopolitiche. E l’Italia è potenzialmente al centro di un sistema economico in crescita, nell’area del Mediterraneo. Questa regione è interessata da continue instabilità sia ad oriente, con il conflitto siriano, sia sulla sponda meridionale con la perdurante situazione di incertezza politica degli Stati del Nord Africa. L’Italia per la sua naturale posizione centrale nel Mediterraneo ha da sempre rappresentato un punto strategico per la geopolitica della regione.
Ponte naturale tra l’Europa centrale e l’Africa, l’Italia ha acquistato, soprattutto dopo gli scontri in Ucraina, un ruolo fondamentale come hub per la diversificazione e la sicurezza energetica europea. Attraversata da diversi gasdotti strategici provenienti dal Nord Africa (Green Stream dalla Libia, Trans Med dall’Algeria e Tunisia, Galsi dall’Algeria), cui si aggiungono rigassificatori (Panigaglia, Livorno, Rovigo), l’Italia rappresenta un grande snodo energetico e modello di diversificazione eccellente e garantisce la sicurezza dell’approvvigionamento nazionale e dell’esportazione.
Nonostante queste solide basi, che da sole potrebbero renderla il candidato ideale per la sicurezza energetica europea, il Paese resta però ancora dipendente, per il suo approvvigionamento energetico, da aree geografiche e stati non affidabili.
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