Una flotta degna di stare alla pari con le maggiori marine europee
Quando sarà il momento, nella storia della marina militare italiana, come sempre avviene, ci sarà ‘un prima e un dopo’. Prima e dopo l’Ammiraglio Giuseppe De Giorgi, Capo di Stato Maggiore della Marina dal gennaio 2013. Un prima e un dopo marcato da due innegabili successi. Innanzitutto l’approvazione del Programma navale (meglio conosciuto come Legge navale), per cui l’Ammiraglio si è strenuamente battuto (al pari del padre, l’Ammiraglio Gino, anche lui Capo di Stato Maggiore negli anni Settanta, che ha legato il suo nome alla legge navale del 1975).
La Legge navale è uno strumento finanziario pluriennale straordinario, mirato alla realizzazione di un programma organico di costruzioni navali, cui non si può far fronte con le assegnazioni ordinarie di bilancio, impegnate perlopiù nella gestione del personale, nei cicli manutentivi delle unità e solo marginalmente nel rinnovo del materiale navale. Assegnazioni falcidiate, per altro, progressivamente dalla scure della spending review nazionale.
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Continua la lettura dell’articolo su L’indro a cura dell’Ammiraglio Ezio Ferrante, Senior fellow del Nodo di Gordio —> La Marina Militare firmata De Giorgi