Un gigante economico: la forza della demografia
Di fronte alla sostanziale stagnazione dell’economia in Italia e in Europa, la crescita del 6,9% del Pil cinese, registrata nel terzo trimestre di quest’anno, appare quasi miracolosa. In realtà si tratta del peggior risultato, per Pechino, dal primo trimestre del 2009. Quando anche la Cina risentì della crisi finanziaria globale. Dunque un rallentamento, ma inferiore a quello temuto dagli analisti. E anche se Pechino dovesse chiudere l’anno con una crescita del Pil inferiore al 7% previsto, la frenata sarebbe comunque modesta. Ciò non toglie che i problemi strutturali del Paese rimangano.
E non siano facilmente risolvibili nel breve periodo. A partire dalla questione demografica. L’immenso Paese aveva deciso di frenare una ingestibile crescita del numero degli abitanti imponendo il limite di un solo figlio per coppia. Al di là del mancato rispetto della regola in non pochi casi, la Cina si è ritrovata alle prese con conseguenze inattese. Da un lato le coppie hanno puntato soprattutto sui figli maschi, ricorrendo ad aborti selettivi o all’eliminazione delle neonate. In secondo luogo i bambini senza fratelli e sorelle, nelle città, sono stati allevati tra protezioni eccessive che li hanno resi molto meno «grintosi» e combattivi rispetto alle generazioni precedenti. E questo, per un Paese che ha fatto della sua aggressività in campo economico e internazionale la sua caratteristica principale e vincente, si è rivelato un problema considerevole. [leggi l’articolo completo cliccando sull’immagine sotto…]
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