Di sovente, fonti stampa riportano che l’intenzione della Cina sia quella di costruire una serie di basi militari in tutto il mondo, ma ad oggi, Pechino è presente ufficialmente con le sue forze solo a Gibuti, piccolo ma importante paese del corno d’Africa, tra il golfo di Aden e l’imboccatura del mar Rosso.
La Cina starebbe cercando di estendere una logistica d’oltremare più solida e un’infrastruttura di base per consentire alle sue forze armate, PLA (esercito di liberazione popolare), di proiettare e sostenere la potenza militare a distanze maggiori, per garantire i crescenti interessi all’estero della Repubblica popolare cinese e portare avanti i suoi obiettivi di politica estera.
Recentemente, molti sostengono che nella Guinea Bissau, paese africano ricco di petrolio sulla costa atlantica, la Cina potrebbe costruire nei prossimi anni un porto a uso militare e commerciale (colpi di stato permettendo, la Guinea ha subito quattro colpi di stato militari dall’indipendenza dal Portogallo nel 1974, il più recente nel 2012), fornendo così a Pechino l’accesso militare al medio Atlantico. Cina e Guinea-Bissau hanno firmato un memorandum d’intesa (MOU) sulla Belt and Road Initiative (BRI) alla fine del mese di novembre dello scorso anno.
Continua a leggere l’articolo di Elvio Rotondo, Country Analyst del think tank “Il Nodo di Gordio” su Analisi Difesa: https://www.analisidifesa.it/2022/02/la-cina-in-cerca-di-basi-militari-allestero/