Il Caucaso è oggi al centro di un sistema di “reti” fondamentali per l’economia mondiale. E intorno a queste si sta tessendo un complesso gioco geopolitico. Azerbaigian, Georgia e Turchia costituiscono un asse vitale per l’Europa
Qualcuno, in tempi recenti, totally free military dating ha ipotizzato che, accanto ai conflitti regionali che travagliano un po’ tutto il mondo del dopo Guerra Fredda, sia in atto ormai un altro tipo di “competizione” fra potenze. Un conflitto in genere non “guerreggiato” secondo schemi tradizionali, ma non per questo meno duro e, soprattutto, determinante per il futuro houston on line dating dei, precari, equilibri mondiali.
Potremmo chiamarlo la “Guerra delle Reti”. Reti di trasporto, ferroviarie, stradali… reti di gasdotti ed oleodotti… reti informatiche e telematiche… Insomma, il sistema nevralgico che innerva la nostra era, che vanifica le distanze, che rende il nostro Mondo http://pasionxentrenar.com/fuzion-christian-dating-qek/ più piccolo di quanto sia mai stato in tutta la sua storia precedente. Il tessuto dell’arazzo della cosiddetta Globalizzazione. Solo che, a differenza di quanto in troppi vollero credere e sperare subito dopo la fine della Guerra Fredda e l’implosione dell’URSS – gli south africa dating portal anni un po’ folli e caratterizzati dal sorridente faccione di Bill Clinton – questa Globalizzazione non ha, com’è ormai evidente, portato al “migliore dei mondi possibile”, bensì ad un’epoca molto, molto http://cleancutlawnandlandscape.com/ar-lexington-singles-phone-line/ più pericolosa di quella che l’ha preceduta. E le “reti”, lungi dall’affratellare i popoli, sono a loro volta strumento di geopolitica e causa di tensioni.
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Continua la lettura dell’articolo a cura di Andrea Marcigliano, Senior fellow de Il Nodo Di Gordio per IlGiornale.it —> Guerra delle reti nel Caucaso