L’Europa è percorsa da una crescente ondata populista e sovranista anti Ue, che non demonizza la Russia. Non solo: i segnali che provengono dalle recenti elezioni in Bulgaria e Moldavia sono l’ennesima e nuova spina nel fianco per l’Unione europea. Nei due paesi hanno vinto i candidati presidenziali, molto diversi tra loro, ma accomunati da una posizione filo-russa.
E pure per il bis delle elezioni presidenziali in Austria del 4 dicembre vede il candidato di destra, Norbert Hofer, non ostile a Mosca, che agita lo spauracchio di un referendum per uscire dall’Unione. Sullo sfondo di queste “scosse”, la strategia nei rapporti transatlantici del nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che mirerà ad un dialogo diretto con i singoli stati europei e non più con l’Ue nel suo complesso.