In attesa del voto per le presidenziali austriache del 4 dicembre, l’Unione europea deve fare i conti con il risultato del voto di domenica scorsa in Bulgaria dove è stato eletto presidente Rumen Radev, dichiaratamente a favore di Putin e dell’abolizione delle sanzioni contro la Russia. Ma anche la Moldavia (ora Moldova) ha scelto il nuovo presidente, il filorusso Igor Dodon. Due risultati simili in realtà profondamente diverse. E non si può neppure invocare un inesistente “effetto Trump” perché i due vincitori erano in testa anche al primo turno, quando il cattivo giornalismo europeo annunciava la sicura elezione della Clinton, mentre analisti preparati come Riccardo Migliori, presidente emerito dell’Assemblea parlamentare dell’Osce e senior fellow del “Nodo di Gordio” anticipava su Radio Luiss il successo dei candidati filorussi nelle due elezioni europee.
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Leggi l’articolo completo di Alessandro Grandi, storico de “Il Nodo di Gordio” per Gli Occhi della Guerra —> Due schiaffi a Bruxelles