Come si cambia, per non morire; come si cambia, per governare. No, non è una riedizione del brano di Fiorella Mannoia. È la nuova versione di Mario Draghi, pronto ad assumere la dittatura dell’Italia in preda all’emergenza. C’è chi vede in lui un novello Furio Camillo, altri temono il nuovo Coriolano. Per fortuna in Italia non si sa più chi siano l’uno e l’altro, così ci si pongono meno domande.
Indubbiamente le perplessità sono comprensibili. Draghi è uomo del Britannia, così come Savona che presiede la Consob. Un’accoppiata rischiosa, a prima vista. Beppe Grillo, altro reduce del famigerato yacht, è al momento fuori dai giochi, dopo aver imposto la fallimentare alleanza rossogialla. Britannia significa distruzione dell’Italia, svendita delle industrie pubbliche (grazie a Prodi), perdita di competitività, impoverimento generale.
E potrebbe andare pure peggio se passasse l’idea del Mes così come piace al Pd. Italia in mano alla Troika, fame, malattie, sfruttamento. Un quadro delineato da Giulio Tremonti in una recente intervista al Nodo di Gordio.
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