A proposito della polemica suscitata su “Il Corriere della Sera” dall’articolo di Fabrizio Dragosei su una “black list” della stampa mondiale pubblicata dall’Istituto Russo di Studi Strategici (RISS), il “Nodo di Gordio” per Gli Occhi della Guerra ha rivolto alcune domande al suo Vicedirettore, Grigory Tischenko, a capo del “RISS Centre for Euro-Atlantic and Defence Studies”.
Che significato ha la lista da voi pubblicata sull’atteggiamento dei Media nei confronti della Russia? E quali sono i parametri di valutazione che avete utilizzato?
“È molto semplice. In Russia, il monitoraggio dei materiali presenti nei mass media mondiali sulla Russia è una prassi stabilita già da molto tempo. Ogni articolo, ogni trama TV (oltre a notizie e blog) sono valutati da un esperto che li scruterà sotto una luce positiva, neutra o negativa per la Russia. Il giudizio (questo va sottolineato) viene formulato sulla scorta del metodo di valutazione del singolo esperto, come ad esempio, quello di un insegnante di scuola che valuta le conoscenze di un allievo. Questa procedura è creativa; non si possono suggerire criteri rigorosi, come con gli esami degli alunni. Certamente, un articolo possiede riferimenti dettagliati: un autore, il nome di una casa editrice, ecc. Durante l’anno, le statistiche si accumulano, vengono elaborate generando una graduatoria. Non ne vengono tratte conclusioni politiche. Conclusioni sono tracciate per quanto riguarda la politica editoriale della casa editrice, l’intensità con cui le tematiche inerenti alla Russia sono poste in evidenza da un autore indipendente, da un giornale o da un paese in generale. Il nostro motto è: niente di personale solo statistica.”
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