Ho sempre pensato, e continuo a pensare, che la Guerra del Peloponneso rappresenti un modello, un paradigma, perennemente valido per comprendere i rapporti, e i conflitti, fra le potenze.
Non è questa grande intuizione, per altro. Da sempre i maggiori politologi hanno guardato con particolare interesse al conflitto fra Atene e Sparta, per meglio comprendere i confronti e gli scontri fra le potenze loro contemporanee. Da Carl Schimitt a McKinder, ad Haushofer, vi hanno visto l’eterno scontro fra Terra e Mare. Fra Potenze eminentemente mercantili e talassocratiche, ed altre incardinate sulla Terra, e fondate sulla forza degli uomini.
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