Elvio Rotondo, Country analyst del think tank “Il Nodo di Gordio”, approfondisce su “L’Indro” le basi e la struttura della cooperazione militare tra Usa, Giappone e Corea del Sud in risposta al pericolo rappresentato dal leader nordcoreano Kim Jong-un.
Giappone e Corea del Sud si dicono d’accordo per portare le pressioni nei confronti della Corea del Nord a un livello definito ‘estremo’, e per spingere per sanzioni più pesanti contro il regime di Kim Jong-un da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che nelle scorse ore ha condannato il lancio missilistico nord-coreano di martedì ma senza fare cenno alla possibilità di nuove sanzioni. Questa posizione comune è stata espressa dal Presidente sudcoreano, Moon Jae-in, e dal Primo Ministro giapponese, Shinzo Abe, che hanno avuto un colloquio telefonico questa mattina. Il Segretario di Stato americano, Rex Tillerson, in diverse telefonate con i Ministri degli Esteri del Giappone e della Corea del Sud, ha accettato di coordinare questa azione di crescente pressione sulla Corea del Nord.
La cooperazione USA-Giappone-Corea del Sud si sta, dunque, ulteriormente rafforzando dal punto di vista politico, e il terzetto sta diventando il format di questa crisi: USA-Giappone-Corea del Sud Vs Corea del Nord. Secondo alcuni analisti politico-militari, il coordinamento non è così granitico, né in termini politici né in termini militari, piuttosto utilitaristico e tattico.
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