Verdi prati, boschi, foreste, laghi. Bellezze naturali ovunque, ma il Trentino Alto Adige è anche altro.
“È un piacere ed un onore – assicura Diego Moltrer, presidente del Consiglio Regionale – avere nella nostra terra Vittorio Sgarbi, una personalità molto conosciuta per l’immensa cultura e, in particolare, per il coraggio delle idee che da sempre lo contraddistingue. Averlo qui e fargli conoscere da vicino le nostre minoranze linguistiche sarà un momento molto importante. Per la nostra terra e la nostra gente, custode di tradizioni e saperi antichi assolutamente contemporanei”.
Saperi creati dall’uomo che si mescolano con le bellezze naturali del territorio, a partire dalla “Valle incantata”, quella dei Mocheni, cantata da Robert Musil che vi soggiornò all’inizio del XX secolo. Valli e montagne che, alla fine del XIII secolo, accolsero i primi insediamenti degli esperti minatori provenienti dalla Baviera, specializzati nell’estrazione e nella fusione dei metalli di cui la zona era ricca. Paesaggi splendidi, leggende antiche come quelle cimbre trascritte all’inizio del ‘900 da Josef Bacher, la presentazione dell’ultimo libro di Sgarbi, “Il punto di vista del cavallo: Caravaggio” (Bompiani, 2014).
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