“Incontrando Putin il Papa assume il ruolo di mediatore tra Occidente e Oriente; ruolo che non sta portando avanti nessuno”. Muove da qui l’analisi di Andrea Marcigliano, esperto di Geopolitica del think thank “Il Nodo di Gordio”, che a Intelligonews svela come e su cosa verterà lo storico faccia a faccia.
Il Papa che incontra Putin non è una scelta casuale: cosa si muove nello scenario geopolitico europeo?
«Non è una scelta casuale, anche perché il Papa non sembra fare scelte casuali dal punto di vista geopolitico; il Papa si sta muovendo con estrema razionalità e con una strategia ben precisa e chiaramente identificabile».
Quale a suo giudizio? E con quali obiettivi?
«Anzitutto la strategia è quella di depotenziare una serie di conflitti che possono assumere anche un carattere religioso, tra cui il conflitto in Ucraina, perché forse ci sfugge il fatto che un conflitto nato per ragioni prettamente politico-economiche sta assumendo anche connotati diversi in quanto il governo di Kiev è egemonizzato dalla parte occidentale dell’Ucraina prevalentemente di fede greco-cattolica, mentre i ribelli di Donestk che sono russofoni, sono di obbedienza ortodossa-moscovita. Il fatto religioso, indubbiamente, è ancora secondario ma sta sempre più assumendo importanza e questo non sfugge a una personalità come Papa Bergoglio, estremamente attento a queste cose. D’altra parte la sua attenzione è in corrispondenza con la tradizione della Compagnia di Gesù dalla quale proviene. Va ricordato inoltre che Bergoglio è il primo pontefice gesuita nella storia della Chiesa».
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Leggi l’intervista completa di Lucia Bigozzi ad Andrea Marcigliano, Senior fellow de “Il Nodo di Gordio” per intelligonews.it —> Papa-Putin, Marcigliano: “Francesco, l’unico mediatore e con una strategia”