L’uscita di scena del generale Haftar, il capo supremo delle forze militari in Cirenaica, apre scenari inquietanti in Libia.
Ulteriormente inquietanti, rispetto ad una drammatica situazione interna, e viepiù preoccupanti per l’Italia. Ne scrive Andrea Marcigliano, sul sito del think tank Il Nodo di Gordio, sottolineando il ruolo strategico che, in questa vicenda, sta giocando ancora una volta la Francia.
Già l’incertezza sulla sorte di Haftar – morto, morente, gravemente malato? – dimostra ampiamente come la Francia stia cercando di gestire il non facile passaggio di potere.
La confusione sullo stato di salute dell’anziano generale lascia pensare ad un frenetico lavorio dietro le quinte per individuare un successore che Haftar non ha mai indicato. Marcigliano ricorda però che il generale non era riuscito solo a controllare l’esercito regolare di Bengasi, ma anche le bande irregolari che fanno capo alle diverse tribù con i rispettivi signori della guerra. E ci era riuscito grazie al proprio carisma, ma quando la salute ha iniziato a vacillare, anche la fedeltà di qualche clan ha vacillato. Ma non va dimenticato l’appoggio ad Haftar dei Paesi che si contendono il controllo della Libia.
Continua la lettura di Augusto Grandi, Senior Fellow de “Il Nodo di Gordio” su ElecToMag: https://www.electoradio.com/mag/commentarii/la-morte-di-haftar-e-un-rischio-colossale-per-litalia/