Gentile Direttore Lazzeri, per prima cosa La vogliamo ringraziare per la disponibilità che ci concede con questa sua intervista.
1. Ultimamente, e sempre più, si parla della Russia come di un grande attore globale. Cosa può dirci in proposito?
In realtà la Russia non ha mai cessato di essere una grande potenza. Lo è in senso storico, geopolitico, economico. Lo è soprattutto per un motivo che affonda le proprie radici più profonde nella notte dei tempi e che ha a che fare con il “Mito” dell’Impero delle Steppe..
Certo, nella storia più recente la Russia ha visto appannarsi il suo vestito di potenza globale negli anni seguenti alla dissoluzione dell’Unione sovietica. Gli anni ’90, in particolare, hanno compromesso seriamente il prestigio internazionale di Mosca. Quella che da Washington è stata descritta come la definitiva vittoria del capitalismo occidentale nei confronti del modello comunista e del socialismo reale, si è trasformata in una tragedia sociale per l’intero blocco ex-sovietico durata alcuni anni. L’irruzione del liberismo sfrenato, il repentino passaggio all’economia capitalista ha causato pesanti sconquassi nella società, un incremento delle diseguaglianze sociali, l’esplosione della corruzione e la nascita della figura degli oligarchi. Con l’arrivo di Vladimir Putin, in qualche misura, è iniziato un lungo percorso di stabilizzazione dell’economia, anche grazie al ritorno del dirigismo statale in settori strategici per il Paese ed in particolare in quello energetico. Con alcuni oligarchi, Putin è riuscito a scendere a patti, altri invece hanno scelto la via dell’auto esilio in Occidente dove, peraltro, vivono in residenze dorate, frutto delle ricchezze accumulate negli anni del dopo Gorbaciov.
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L’articolo completo su Stato e Potenza —> Intervista/Daniele Lazzeri de “Il Nodo di Gordio”: “Mosca protagonista anche nel Mediterraneo”