Con la Presidente dell’UA al-Sisi si avvicina alle dinamiche africane, ma non frena le critiche, ne parliamo con l’analista Marco Cochi.
Abdel Fattah al-Sisi è stato eletto Presidente dell’Unione Africana (UA) dopo il vertice dell’organizzazione svolto nella capitale etiope, Addis Abeba, il 10 e l’11 febbraio.
L’elezione del Presidente dell’Egitto a capo dell’UA è antecedente di qualche giorno al primo ‘sì’ del Parlamento egiziano alla riforma della Costituzione. L’approvazione (484 favorevoli su 596 deputati) degli emendamenti presentati dalla maggioranza – estensione del mandato presidenziale dagli attuali 4 a 6 anni e istituzione della carica di vice Presidente – permetterebbero ad al-Sisi di ricandidarsi per altri due mandati consecutivi e, quindi, restare in carica fino al 2034, praticamente a vita (seguendo l’esempio di molti suoi colleghi africani, vedasi Buruindi piuttosto che che Congo). Gli emendamenti, però, dovranno prima essere ratificati da una commissione legislativa speciale e poi passare attraverso un referendum costituzionale: se tutto dovesse andare nel verso in cui si aspetta il leader egiziano, sarebbe certificata la deriva autoritaria del Governo.
Continua a leggere l’intervista a Marco Cochi, Country Analyst de “Il Nodo di Gordio” su L’Indro: https://www.lindro.it/presidenza-dellunione-africana-allegitto-al-sisi-tra-ambizioni-e-critiche/