Tempi cupi per gli equilibri geopolitici mondiali: l’unipolarismo americanocentrico si sgretola sempre più aprendo la strada non all’epoca multipolare, bensì all’oscuro regno di Kaos.
La quattro giorni del think tank geopolitico “Il Nodo di Gordio”, intitolata “La forza di Demetra” e dedicata al grande gioco dell’agroalimentare del XXI secolo, si è aperta sotto un cielo lugubre per le relazioni internazionali: chiave risolutiva del tutto, invero, può essere proprio il settore dell’agroalimentare, fattore determinante di qualsivoglia sovranità nazionale, la cui centralità nell’arazzo mondiale va ripensata da capo, però.
A dare il via ai lavori è stato Riccardo Migliori, presidente emerito dell’assemblea parlamentare OSCE nonché senior fellow de “Il Nodo”, che ha tenuto un discorso d’apertura utile a fare il punto attorno alla crisi della Golden Age americana, determinata ab origine dallo schema unipolare post-1991: tra corsi e ricorsi storici vichiani e consequenziali fasi storiche hegeliane di ordine-disordine-ordine, a sua detta, pare che la “fase dell’ordine”, del regno pacifico di Kosmos, ancora non abbia preso il posto di quella “del disordine”, causata dalla contrazione del processo globalizzante americano e dallo stesso progressivo ritiro statunitense dagli scenari bellici mondiali.
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