L’Italia può e deve diventare il nuovo canale energetico dell’Europa. Le conclusioni del convegno ‘Follow the Energy’, organizzato dal think tank ‘Nodo di Gordio’ e tenutosi il 20 febbraio a Roma, hanno messo in mostra le opportunità offerte dalle nuove infrastrutture per le forniture di energia, una rete che andrà a soddisfare non solo i bisogni italiani, ma consentirà di trasformare il nostro paese in un nodo di scambio cruciale per tutta l’Europa.
L’Italia è sempre stata una nazione molto fragile sotto il profilo dell’energia: dipendente dall’estero per le forniture di gas e petrolio, si è più volte trovata sull’orlo di crisi causate da scarsità di riserve energetiche quando gli approvvigionamenti sono stati interrotti o ridotti; le nuove condotte provenienti dal Mediterraneo e persino dal Caucaso permetteranno non solo vie alternative di accesso ai combustibili, ma garantiranno anche che le risorse non vengano a mancare proprio grazie alla nuova natura di ‘hub’ europeo dell’energia rivestita dal nostro paese.
“La questione dell’energia è un tema legato alla sicurezza nazionale” ha ammonito Riccardo Migliori, presidente emerito dell’assemblea parlamentare dell’OSCE. “È necessario tenere conto dei mutamenti degli equilibri geopolitici internazionali, un fatto che l’Italia, posta proprio al centro del Mediterraneo, non può ignorare. Alla luce di questa considerazione, l’apertura di nuovi canali di approvvigionamento, come le infrastrutture dei gasdotti, ci mette al riparo da turbolenze e rovesci politici fuori dai nostri confini.”
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