Ormai è il gioco delle Tre Torri. Negli ultimi venticinque anni la scena geopolitica ha conosciuto metamorfosi vorticose: infatti, dopo il grande gelo della Cold War – che aveva reso per mezzo secolo, il quadro internazionale statico, paralizzato su un bipolarismo fra i due Giganti – dalla caduta del Muro di Berlino in poi abbiamo assistito a mutamenti dalla rapidità, e fluidità, mercuriale.
Dopo una breve stagione caratterizzata dall’egemonia statunitense – o dall’illusione di questa – con “Washington gendarme del mondo” secondo la definizione del Segretario di Stato Albright, gli attentati di New York e del Pentagono ci hanno precipitato in una più lunga epoca che Paul Wolfowitz definì come quella delle “Alleanze a geometrie variabili”. Con lo scenario geopolitico in continua trasformazione, i nemici di ieri che, improvvisamente divenivano alleati (e viceversa) e, soprattutto, un continuo moltiplicarsi degli Attori geopolitici, prevalentemente nei singoli quadranti regionali.
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Continua su Gli Occhi della Guerra la lettura dell’estratto del saggio di Andrea Marcigliano, Senior fellow del Nodo di Gordio, uscito sul XIII numero della rivista dal titolo: “Le Tre Torri. Usa, Cina e Russia: i tre poli dello scacchiere geopolitico” —> Le tre torri: Usa, Cina e Russia