Si parlava ormai da giorni di un possibile test missilistico da parte della Corea del Nord. Dall’inizio di quest’anno, Pyongyang ha fatto salire le tensioni militari con una serie di dichiarazioni che portano a pensare che sono ormai prossimi a padroneggiare la tecnologia missilistica per ICBM (Intercontinental Ballistic Missile). La Corea del Nord ha anche affermato di essere in grado di lanciare un missile intercontinentale “in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo.”
Il Ministero della Difesa di Seoul, il 9 gennaio scorso, in una conferenza stampa, aveva informato che la Corea del Nord “sembra essere in grado” di lanciare un missile balistico intercontinentale da un lanciatore mobile. Il portavoce del Ministero della Difesa, Moon Sang-kyun aveva detto: “Teniamo d’occhio i grandi anniversari di quest’anno della Corea del Nord, come possibili date per il lancio di un ICBM.”
Il 7 febbraio scorso, il Presidente facente funzione e Primo Ministro della Corea del Sud, Hwang Kyo-Ahn, ha riferito di possibili provocazioni strategiche da parte di Pyongyang, in vista della prossima data del compleanno del suo ex leader, (Kim Jong-il – 16 febbraio) sottolineando la necessità di Seoul di mantenere una forte cooperazione per la sicurezza con il suo alleato di Washington.
Il 12 febbraio, un missile è stato lanciato intorno alle 07:55 ora locale dalla base aerea di Banghyon, nella provincia occidentale del Nord Pyongan, ha raggiunto una altezza di 550 chilometri per poi volare per circa 500 km prima di impattare nel mare orientale. La sua distanza di volo indicherebbe che non si tratta di un missile balistico intercontinentale (ICBM). Un funzionario dello Stato Maggiore sudcoreano (JCS) ha detto che Seoul e Washington hanno analizzato e elaborato congiuntamente i dati satellitari degli Stati Uniti, relativi al lancio, aggiungendo “che sono però necessarie più analisi per verificare se il lancio del missile abbia avuto successo o meno.”
Sempre lo stesso giorno, confermando il test missilistico, rilevato da Stati Uniti e Corea del Sud, l’agenzia ufficiale della Corea del Nord, Korea Central News Agency, riferiva di era stato lanciato un missile balistico superficie-superficie, a medio raggio, denominato Pukguksong-2, o Polaris-2 con motore a combustibile solido. Si stima abbia una gittata di 3.000 km (meno del Musudan, 3.500 km). Il nuovo missile si basa sul Polaris, primo missile balistico lanciato da sottomarini del paese, o SLBM (Submarine-launched ballistic missile). Dopo diversi tentativi falliti, nel mese di agosto, Pyongyang aveva sostenuto di aver lanciato con successo lo SLBM, sostenendo che gli Stati Uniti continentali, così come le basi militari americane nel Pacifico, si trovavano ormai all’interno del raggio di azione dei suoi missili, un’affermazione su cui gli esperti militari restano scettici. Il leader nordcoreano “ha espresso grande soddisfazione per il possesso di un altro potente mezzo di attacco nucleare, che va ad aggiungersi alla notevole forza del paese”.
Di conseguenza, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, su richiesta di Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud, prevede di tenere una riunione urgente. Il NYT ha riportato che il giorno dopo il lancio del missile nelle acque giapponesi, la Corea del Nord ha fatto sapere di aver sperimentato con successo un nuovo missile balistico a raggio intermedio con capacità nucleare, sostenendo di aver compiuto importanti progressi nel progetto di missili a lungo raggio, armati con testate nucleari.
L’Agenzia nordcoreana “Korean Central News Agency” ha riferito che il missile avrebbe la possibilità di trasportare una testata nucleare. Il missile ha usato una forte spinta, un motore a combustibile solido ed è stato lanciato da una piattaforma semovente. Questo è un passo importante per la Corea del Nord in quanto prosegue con l’obiettivo annunciato di costruire una capacità in grado di attaccare gli Stati Uniti con un missile balistico intercontinentale (ICBM). La Corea del Nord non ha mai testato un ICBM. Ma il successo del test del Pukguksong-2 dimostra un notevole potenziamento delle capacità missilistiche del Nord, prosegue l’agenzia.
Il paese ha avuto precedenti non proprio brillanti nei test di lancio. L’ultimo test del Musudan, avvenuto nel mese di ottobre, si era concluso con un fallimento. Il Musudan, missile balistico a raggio intermedio, era considerato il solo missile in possesso della Nord Corea fino a che il Pukguksong-2 non è stato lanciato. E’ stato il primo lancio-test di un missile nordcoreano dal quando Trump è diventato presidente degli Stati Uniti, il 20 gennaio, e la prima provocazione importante del paese nel corso di quest’anno.
Corea del Sud, Stati Uniti e Giappone hanno condannato con forza il test missilistico. Il JCS sudcoreano ha dichiarato che “il lancio del missile è una violazione esplicita e chiara delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che vietano i test (possono contribuire al progresso della capacità di lancio di armi nucleari).” “Serve ad attirare l’attenzione mondiale su Pyongyang che vanta le proprie capacità nucleari e missilistiche”.
“Questo dimostra la natura irrazionale del regime di Kim Jong-un, che è fanaticamente ossessionato dallo sviluppo nucleare e missilistico”. “Le Ripetute provocazioni di Pyongyang rafforzerebbero solo la determinazione della comunità internazionale alla denuclearizzazione della Corea del Nord”, ha detto il ministero degli Esteri in un comunicato”.
Il NYT riporta che secondo gli analisti militari, l’uso di un motore a combustibile solido è un importante progresso per Pyongyang. La maggior parte dei suoi missili balistici si affida a combustibile liquido e l’impiego di combustibili solidi abbrevia notevolmente il tempo necessario per preparare il missile per il lancio e aumenta la sua mobilità sulla strada, rendendo più difficile rilevare i segnali di un attacco imminente.
Gli analisti e funzionari della difesa della regione hanno detto che la Corea del Nord è ancora lontana dal raggiungere la capacità che Kim Jong-un ha rivendicato. Il paese non ha ancora sottomarini abbastanza grandi ed avanzati in grado di percorrere lunghe distanze e attaccare bersagli distanti attraverso il Pacifico senza essere rilevati.
Funzionari militari di Seoul hanno detto che i test del SLBM e Pukguksong-2 di Pyongyang hanno dimostrato i progressi fatti per migliorare la gittata e la funzione stealth dei missili. La Corea del Nord ha riferito che ha lanciato il suo Pukguksong-2 con una particolare angolazione per evitare che impattasse troppo vicino al Giappone, specificando che avrebbe potuto volare oltre i 500 chilometri se si fosse lanciato con un angolo normale. “Grazie allo sviluppo del nuovo sistema d’arma strategica, il nostro Esercito Popolare è in grado di svolgere le proprie funzioni strategiche con più precisione e rapidità e in qualsiasi ambiente: da terra o da mare”, ha fatto sapere Pyongyang”.
Le continue minacce da parte di Pyongyang portano a una maggiore militarizzazione della regione, e all’installazione di sistema di difesa missilistica (THAAD) in Corea del Sud che diventerà una realtà entro la fine dell’anno. La Cina, che si oppone al THAAD, sostenendo che danneggia seriamente l’equilibrio strategico nella regione (il radar TPY-2 potrebbe essere usato per spiare le attività militari e le strutture cinesi), può ancora continuare, visti i recenti sviluppi, a supportare lo scomodo alleato di Pyongyang e chiedere a Seoul di non schierare il sistema difensivo?
Pechino, a causa della politica di Kim Jong-un continua a trovarsi a dover fronteggiare una minaccia militare sull’uscio di casa, con delle evidenti priorità, quali: impedire la guerra nella penisola coreana, evitare l’instabilità della regione, fermare il programma nucleare.
Certo, è emblematica la scelta della data del lancio del missile, proprio quando il leader giapponese, Shinzo Abe, si trovava negli Stati Uniti, in visita al presidente americano, Donald Trump. Quale potrebbe essere il messaggio destinato a USA, Giappone e Corea del Sud? …forse di un’apparente sfida al presidente americano o per compromettere l’esito del vertice tra i leader di Giappone e USA o forse una singolare richiesta per riaprire una sorta di dialogo con Washington? Appare tuttavia evidente che gli Stati Uniti non riconosceranno mai la Corea del Nord, come potenza nucleare.
Elvio Rotondo
Country Analyst