“Vista la sua attuale fragilità è chiaro il perché venga colpita ripetutamente. La Turchia è un crocevia geopolitico di tensioni interne ed esterne costretta tra la continua minaccia ad opera del terrorismo curdo e contemporaneamente degli jihadisti del Califfo, ma anche indebolita dal perdurante tiro alla fune con la Nato e l’Unione Europea” spiega Daniele Lazzeri, presidente del centro studi di politica estera “il Nodo di Gordio”.
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“L’intelligence russa pare che abbia avvisato Erdogan di imbarcarsi subito sull’aereo presidenziale per sfuggire alla cattura o l’uccisione. E’ stata la prima spinta concreta verso il riavvicinamento con Mosca – spiega Lazzeri – Il presidente turco si è sentito tradito dalla Nato. Molti militari golpisti avevano alti incarichi nei gangli dell’Alleanza atlantica”.