Nell’anniversario della caduta del Muro di Berlino, con la schiacciante vittoria alle presidenziali americane, il ciclone Donald Trump ha infranto un altro muro. Quello che aveva determinato negli ultimi mesi una sorta di ipnosi collettiva generata dal mondo della finanza e dei media internazionali, convinti di una netta affermazione di Hillary Clinton quale prossima inquilina della Casa Bianca. E invece, in barba ad opinionisti ed analisti mainstream, il candidato deriso e snobbato dai soloni del politicamente corretto ha sorpreso molti osservatori. Ma non tutti. Sul Giornale.it, già a maggio scorso anticipavamo l’alta probabilità che fosse proprio il tycoon americano il nuovo presidente a stelle e strisce. Dello stesso avviso era anche il noto politologo Edward Luttwak che in tempi non sospetti aveva dichiarato il suo sostegno alla candidatura di “The Donald”.
In quest’intervista a tutto campo rilasciata al “Nodo di Gordio”, abbiamo chiesto a Luttwak le sue impressioni a caldo sulle strategie in politica estera che intenderà perseguire il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America.
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L’intervista a cura di Daniele Lazzeri, Chairman del Nodo di Gordio, per gli Occhi della Guerra —> Luttwak: “A Trump non interessa l’Europa di Mario Monti”