Non solo la base navale di Tartus e l’aeroporto di Latakia. È recente la notizia che annuncia che bombardamenti russi sono stati effettuati anche da est ed esattamente dal Mar Caspio. La flotta del Caspio ha mandato al largo delle coste iraniane presumibilmente nei pressi di Bandar-e Anzalī, la sua punta di diamante la 250° Divisione Imbarcazioni Missilistiche a cui si sono aggiunte tra il luglio e il dicembre 2014 le tre nuove imbarcazioni della classe Buyan, la Grad Sviyazhsk, la Uglich e la Veliki Ustyug. Si tratta di navi corvetta[1] ma dotate di batterie da otto missili da crociera classe Klub di tipo 3M-14 in grado di colpire bersagli più o meno a 1500 km di distanza.
Il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, ha confermato[2] il lancio di 26 missili che hanno colpito 11 postazioni terroristiche (probabilmente tutte riconducibili ai Daesh) nel nord della Siria[3].
La strategia russa adesso copre un teatro molto più ampio, possibile grazie alle nuove aggiunte fatte alla flotta del Caspio, necessarie per il proseguimento dei suoi tre obiettivi: la difesa del confine sud della Federazione, la lotta al contrabbando e la lotta al terrorismo. Soprattutto per quanto concerne quest’ultimo punto, la capacità operativa attuale dei Daesh è sicuramente percepita da Mosca come un pericolo per la propria sicurezza interna soprattutto nella zona del Caucaso nord-orientale; per combatterla sono necessarie armi che abbiano una gittata superiore a quella dei 300-600 km dei vecchi dispositivi lancia missili (ancora) in dotazione alla flotta del Caspio.
Il progetto Buyan-M concepito e sviluppato nei cantieri di Zelenodolsk ha rafforzato di molto la capacità di difesa anche delle forze navali presenti nel Mar Nero. In occasione del sostegno logistico-militare ad Assad, queste navi si sono rivelate anche eccellenti sistemi di attacco in grado di supportare anche quanto i peshmerga curdi e pasdaran iraniani stanno facendo sul fronte est. L’impiego di questa nuova tipologia di nave non era scontato, ma a quanto si sta assistendo in queste tre settimane in Medio Oriente, i russi hanno deciso di impiegare armamenti anche molto moderni e costosi. Che sia una sorta di collaudo o una scelta politica ben definita, l’impegno militare russo, per il governo di Damasco rappresenta una ottima opportunità (forse l’ultima) per consolidare il suo controllo sui territori situati a ovest del Paese e di permettere alle forze di terra iraniane, curde e irachene di poter schiacciare da est i terroristi ribelli.
Questo non è ancora il preludio di una vittoria sul campo, ancora difficilmente ottenibile con gli strumenti della guerra convenzionale, ma sicuramente è il principio di un buon percorso da seguire se si vuole intraprendere la lotta al terrorismo internazionale.
Marcello Ciola
Associate Analyst
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[1] Navi agili, con poca stazza adatte alla difesa delle coste nazionali.
[2] Sputnik News, Defense Ministry Releases Video of Cruise Missile Strikes on ISIL Targets, 7 ottobre 2015. http://sputniknews.com/military/20151007/1028160111/russia-cruise-missile-strike-isil.html.
[3] A testimonianza di ciò vi è anche un video che mostra le riprese del lancio dei missili e la loro traiettoria: https://www.youtube.com/watch?v=iMasnaAf_H4.