Il conflitto strisciante fra Isis e al Qaeda ha radici antiche. Due anime diverse del Jihad globale, entrambe minacciose
Nel complesso gioco di specchi e labirinti che è quella “guerra asimmetrica” che sta da tempo travagliando gran parte del mondo islamico, vi è un riflesso, o meglio un conflitto che si sta combattendo in modo meno appariscente degli altri e che, pure, riveste un’importanza non secondaria. È la guerra, ormai palese anche se mai ufficialmente dichiarata, fra la “vecchia” Al Qaeda, guidata dal dottor Ayman al-Zawairi, e il nuovo Stato Islamico, l’IS, con il Califfo al- Baghdadi. Guerra che origina da un ormai annoso contrasto per la leadership della complessa galassia jihadista, che, dietro la parvenza di un accordo tra le due organizzazioni, è sempre stato latente, sin da quando l’IS si chiamava ancora Al Qaeda in Iraq e a guidarla era il suo fondatore al- Zarkawi; anzi, proprio allora, nel pieno del conflitto con le truppe statunitensi che avevano abbattuto il regime di Saddam Hussein, emersero le prime, radicali differenze tra l’organizzazione irakena e la “rete” fondata da bin Laden; differenze che, nel tempo, sono andate sempre più accentuandosi, scavando un fossato che oggi sembra difficile da colmare. Perché non si tratta solo di una questione di leadership – il Califfo contro il dottor al-Zawairi – ma anche, in primo luogo, di visione strategica e, ancor più, di ideologia. O, se vogliamo, di interpretazione dell’Islam.
[…]
L’articolo completo di Andrea Marcigliano, senior fellow de “Il Nodo di Gordio” su IlGiornale.it —> Il Califfo e il Dottore