Durante l’incontro della commissione NATO-Georgia e la riunione dei Ministri degli Esteri dei paesi appartenenti alla NATO, ancora una volta è emersa la questione dell’Abkhazia e dell’Ossezia del Sud, due ex-regioni della Georgia ormai de facto indipendenti. Secondo quanto riportato dal sito ufficiale della NATO, il 5 febbraio 2015, nelle conclusioni della commissione ministeriale Nato-Georgia, in cui si sono riconosciuti i “progressi fatti” da Tbilisi per un futuro accesso all’Alleanza Atlantica, è stato riaffermato il sostegno “per l’integrità territoriale” del Paese “che gli accordi siglati dalla Russia e Abkhazia nello scorso novembre tendono a minare“. I Ministri della Difesa della NATO “condannano i passi compiuti dalla Russia in Georgia” ed “esprimono preoccupazione per la firma di simili accordi con la regione georgiana della Ossezia del Sud“.
Il trattato di cui si parla è stato firmato lo scorso novembre 2014 con l’obiettivo di ampliare l’autorità della Russia in Abkhazia, regione separatista della Georgia, dando al Cremlino un ruolo dominante nella politica economica e militare del paese e rendendo più facile, per i residenti della regione, ottenere la cittadinanza russa. Secondo funzionari georgiani, il nuovo accordo con l’Abkhazia è ancora un altro tentativo da parte della Russia di contrastare le ambizioni occidentali di un’ex repubblica sovietica e al tempo stesso si rafforza l’influenza del Cremlino nella regione.
L’Abkhazia è una regione impoverita, con 240.000 abitanti, ed è molto dipendente dalla Russia sia per la sicurezza che per gli aiuti economici. Le truppe russe sono di stanza in Abkhazia da quando la Georgia è diventata indipendente dall’ex Unione Sovietica nei primi anni 90. L’accordo firmato, tra i due paesi, prevede lo sviluppo formale di una forza militare congiunta russo-abkhaza e dà alla Russia un ruolo nella politica estera dell’Abkhazia, poiché la Repubblica di Abkhazia è riconosciuta solo da Russia, Venezuela, Nicaragua. Secondo quanto riportato dal NYT l’accordo prevede anche che la Russia si occupi finanziariamente della modernizzazione militare dell’Abkhazia e che la stessa Abkhazia integri le sue leggi sul commercio con l’Unione Economica Eurasiatica (il blocco commerciale formato da Russia, Bielorussia, Kazakistan e Armenia).
Per quanto riguarda la situazione dell’Ossezia del sud, ci sarebbero state speculazioni circa un’annessione da parte della Russia della regione. Ma proprio il 18 febbraio 2015 sarebbe stato firmato un trattato tra Russia e la Repubblica dell’Ossezia del sud che stabilisce i confini ufficiali tra i due Paesi. Secondo l’agenzia di stampa Anadolu, il Ministro degli esteri Lavrov, ha dichiarato che con il trattato appena firmato spera che “le recenti insinuazioni diffuse da parte georgiana sulla presunta imminente annessione dell’Ossezia del Sud vengano fugate”.
I rapporti invece tra l’Alleanza Atlantica e la Georgia sono sempre più forti e proprio nell’incontro della Commissione NATO-Georgia (NGC) è stata resa nota l’intenzione di costituire un Centro di addestramento in Georgia per gli Stati membri e i partner dell’Alleanza Atlantica, giudicata dalla Russia come “mossa provocatoria”. Il luogo del centro di addestramento non sarebbe stato ancora deciso poiché sarebbe prevista una visita di un gruppo della NATO per una valutazione della questione (secondo alcune voci non confermate la base di Vaziani potrebbe essere una tra quelle da prendere in considerazione).
La NGC gioca un ruolo centrale nella supervisione del processo deciso al vertice di Bucarest (2008), dove si era concordato che la Georgia diventasse un membro della NATO e che nel contempo sviluppasse un “programma nazionale annuale” (ANP) sotto l’egida della NGC. Al vertice tenutosi in Galles nel 2014, i leader alleati ribadirono la loro decisione presa durante il vertice di Bucarest, e accolsero con favore i progressi fatti sin da allora dalla Georgia per soddisfare le aspirazioni euro-atlantiche attraverso le riforme, lo svolgimento di elezioni trasparenti e pacifiche, l’attuazione del suo ANP e un attivo impegno politico con l’Alleanza nel NGC.
La Georgia si avvicina sempre di più a quello che si definisce il blocco occidentale, infatti, recentemente si è legata anche all’Unione Europea tramite l’Accordo di associazione e di libero scambio firmato il 18 dicembre 2014. In futuro, stando alle conclusioni del vertice NATO, si potrebbe dunque prevedere un paese sud-caucasico all’interno della NATO, con tutte le possibili conseguenze che una decisione del genere potrebbe portare, come l’inasprimento dei rapporti tra la Nato e la Russia, già tesi per la questione ucraina. Un ulteriore attrito che rischierebbe di rendere le cose ancora più difficili. Da parte russa, secondo quanto riportato dal sito sputniknews.com, il Ministro degli Esteri Lavrov ha fatto sapere, il giorno 18 febbraio 2015, che la Russia è pronta a rispondere a qualsiasi tentativo di includere la Georgia come paese membro nell’Alleanza Atlantica. La Russia ha sottolineato più volte che l’espansione della NATO verso i suoi confini potrebbe aggravare ulteriormente le tensioni e minare la sicurezza regionale.
E’ difficile stimare i tempi necessari affinché la Georgia possa diventare un paese membro dell’Alleanza Atlantica, poiché I tempi di adesione per i paesi che aspirano a ciò non sono così brevi. La procedura prevede la preventiva partecipazione ad un meccanismo chiamato Membership Action Plan (MAP) e la Georgia non è ancora giunta a questo livello.
Elvio Rotondo
Country Analyst
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