“Siamo tutti Charlie”, ma un bollettino armeno crea la black list con nome, cognome e indirizzo dei giornalisti italiani “nemici”. I limiti della satira volgare, la mancanza di ironia intelligente
“La libertà di opinione non è la libertà di espressione. La prima, giustamente, è totale e vale per tutti. La seconda ha dei limiti, giusti o non giusti, creati dalle leggi”. Così Pascal Gauchon, direttore della rivista francese Conflits, ha risposto alle domande del quadrimestrale Il Nodo di Gordio nel numero prossimo all’uscita. Una risposta chiara, a seguito delle tante polemiche scatenate dai tragici avvenimenti parigini culminati nell’assalto a Charlie Hebdo. Dove finisce il diritto alla satira e dove inizia il diritto al rispetto delle proprie convinzioni? Un confine sottile, difficile da interpretare.
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L’articolo completo di Alessandro Grandi su IlGiornale.it —> Libertà d’informazione e liste nere per i giornalisti
cane non mangia cane dicono i giornalisti quando li si accusa di difendersi ( in pubblico) tra loro con una antica casta bramina