Mercoledì 17 Aprile, a Roma, Villa Malta, sede della rivista quindicinale “La Civiltà Cattolica”, si è tenuto un seminario dal titolo “Pace in Casa, Pace nel Mondo. La Turchia e i nuovi equilibri nazionali e internazionali”, in apertura del quale – dopo i saluti del direttore, padre Antonio Spadaro S.I. – il coordinatore dei lavori, padre Luciano Larivera S.I. si è diffuso sul ruolo della Turchia non solo nel, delicato, sistema degli equilibri internazionali e, in particolare mediterranei, ma anche per ciò che concerne il dialogo fra culture e religioni. Dialogo che riveste – accanto all’ovvia importanza culturale e spirituale – un ruolo sempre più importante, anzi fondamentale proprio in relazione alla situazione geopolitica, resa particolarmente delicata dai recenti, grandi sconvolgimenti che hanno travolto i paesi del Maghreb e che stanno travagliano la Siria e un po’ tutto il Great Middle East. Di qui l’importanza di conoscere, e soprattutto comprendere la Turchia, un grande paese a maggioranza islamica, dove, però, la cultura e la tradizione convive con uno Stato moderno ed una democrazia compiuta.
Comprensione non solo delle affinità fra la Repubblica Turca e l’Europa, ma anche, e forse soprattutto, di quelle specificità e differenze che non dovrebbero essere causa di timori, ma venire viste come un arricchimento.
Di qui l’intervento, particolarmente affascinante, dell’Ambasciatore turco presso la Santa Sede, il prof. Kenan Gürsoy su “L’Islam sufi e la convivenza pacifica”, con il quale ha illustrato l’importanza della grande tradizione filosofica e mistica del sufismo – rappresentato, in Turchia, da figure di grandi pensatori/poeti come Gialadin Rumi e Yunus Emre – per la formazione di un islam, quello turco, proiettato verso il dialogo inter-religioso, forte nella tradizione e, al contempo, aperto alla modernità, soprattutto informato da una forte idea di pace e tolleranza. Al discorso dell’Ambasciatore si è collegato, poi, l’intervento di Padre Alberto Fabio Ambrosio O.P., esperto turcologo, su “La ricchezza delle minoranze cristiane in Turchia” che, dopo aver rapidamente tracciato una storia ed una mappa della presenza cristiana in Anatolia, ha illustrato l’attuale ruolo dei cristiani nella società turca e il loro rapporto con la maggioranza islamica.
A questo punto, il Gen. B. Francesco Lombardi, esperto di strategia militare, in “Aspetti Militari – Difesa”, ha descritto sia il ruolo storico delle Forze Armate nella storia della Repubblica Turca, sia la nuova dimensione che queste stanno assumendo dopo l’arrivo al governo di Ankara del partito AKP guidato dal premier Erdogan e dal Presidente Gul. Poi, si è soffermato sulla collaborazione fra la Turchia e l’Italia nell’ambito della NATO. Mentre Alberto Negri de “Il Sole 24Ore” ha svolto un’ampia disamina degli “Aspetti economici” delle relazioni fra Turchia ed Europa. E Andrea Marcigliano, Senior fellow de “Il Nodo di Gordio” si è soffermato sugli “Aspetti Metastorici” della questione, definendo la Turchia come il luogo in cui è nata l’idea stessa di Europa; luogo di antagonismi e contraddizioni, certo, ma al contempo una componente essenziale della cultura europea, nonché laboratorio in cui matura un nuovo modello di conciliazione fra Islam e Modernità.
Infine, il dottor Federico De Renzi, turcologo e organizzatore dell’incontro con padre Larivera, ha chiuso i lavori con un’ampia analisi degli “Aspetti socio-politici delle minoranze”, sottolineando come in Turchia un mosaico di minoranze non solo conviva con la maggioranza del popolo turco, ma tenda a riconoscersi in un’identità comune. Identità plurale, certo, nel solco della Grande Tradizione ottomana, come, in un breve indirizzo di saluto e ringraziamento finale, ha sottolineato l’Ambasciatore Gürsoy, che ha auspicato altre occasioni che, come questa promossa da “La Civiltà Cattolica” favoriscano il dialogo, la reciproca comprensione e l’amicizia.