L’attacco iraniano ad Israele si è rivelato per quello che doveva essere. Una dimostrazione di forza. E di capacità offensiva. Senza, però, colpire obiettivi civili, né provocare danni consistenti agli insediamenti militari.
Ciò che Tehran voleva dimostrare è la capacità, potenziale, di saturare lo spazio aereo e mandare in crisi il sistema di quella difesa aerea che viene considerata la più forte del mondo. E che ha avuto bisogno dell’intervento di americani e inglesi – qualcuno sostiene anche dei francesi – per intercettare i droni iraniani.
Dimostrazione che è servita anche a puntualizzare che l’Iran non intende più accettare attacchi sul suo territorio nazionale. Quale è, a tutti gli effetti, il Consolato di Damasco colpito dagli israeliani.
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