L’atroce vicenda di Verona, dove due giovani fratelli sono stati trovati morti e che, dalle indagini e dagli indizi di queste prime ore, sembra riconducibile a un cosiddetto omicidio-suicidio, è purtroppo soltanto l’ultimo anello di una catena di dolore ininterrotta, quella dei delitti in famiglia. All’interno della quale vengono soprattutto evidenziati i casi in cui la vittima è una donna – compagna o moglie, più raramente figlia – e che rientrano nella tassonomia della cronaca come femminicidi. Ma non si tratta che della categoria prevalente in un alveo ampio e tragicamente cospicuo, in cui contiamo anche delitti contro i figli, i secondi dopo quelli contro le donne, e in misura minore anche quelli contro gli uomini: padri, mariti, compagni che siano.
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