Oltre 40 milioni di dollari di armi americane per la guerra dell’Ucraina ai separatisti. Kiev ordina ai suoi diplomatici a Roma il ‘no commet’. Ne parliamo con Elvio Rotondo, analista de Il Nodo di Gordio
L’Amministrazione degli Stati Uniti ha disposto una nuova vendita di armi leggere all’Ucraina per far fronte alle guerriglie in atto nel Donbass contro i separatisti filo-russi. 40 milioni di dollari in armi.
In particolare il Dipartimento di Stato americano ha autorizzato l’esportazione di armi da fuoco dell’azienda Barrett, modello M107A1, per un ammontare di 41,5 milioni di dollari, destinati alle forze ucraine.
La decisione non ha ricoperto, però, anche la vendita degli strumenti anticarro Javelin che il Governo ucraino ha richiesto esplicitamente. Questa decisione ha fatto seguito allo Ukraine Freedom Support Act, legge a supporto del Governo filo-occidentale ucraino, approvata nel 2014 durante l’Amministrazione del Presidente USA Barack Obama. Il precedente presidente non aveva mai autorizzato vendite così ingenti.
Prima di quest’ultima scelta, infatti, erano state soltanto concesse licenze per vendite commerciali di armi leggere in piccole quantità e le commesse inviate venivano concesse soltanto caso per caso. Quella attuale è, quindi, una totale inversione di rotta.
Si può prevedere, quindi, che nei prossimi mesi il Congresso americano deliberi altre scelte di vendita di armi letali americane per la crisi ucraina. Anche il Canada, nei giorni scorsi, sulla stessa linea d’onda, ha approvato una vendita simile di armi letali in favore dell’Ucraina, dimostrando di essere pienamente in asse con Washington sull’approccio nei confronti del conflitto regionale.
Continua a leggere l’intervista a Elvio Rotondo, Country Analyst de “Il Nodo di Gordio” per L’Indro:> http://www.lindro.it/ucraina-quelle-pericolose-armi-americane-per-la-proxy-war/