[…] Sullo sfondo di tutte queste fonti, il dramma armeno. L’ultimo fascicolo della rivista di Geopolitica, “Il nodo di Gordio” (n° 8, 2015), dedica speciale attenzione alla Turchia, alla sua evoluzione politica nell’ambito delle nuove esigenze ed emergenze strategiche nate dalle controverse primavere arabe, alla sua politica “mediterranea”, e al peso che in tutto ciò ha ancora quell’antica tragedia abbattutasi sulle popolazioni armene, cattoliche, all’interno dell’Impero ottomano.
La questione, affrontata sul piano del diritto penale internazionale, presenta contorni sfrangiati e non ancora univoci (centrale la disputa giuridica sulla documentabilità dell’intenzione del genocidio), ma da parte dell’odierna Turchia sono stati fatti passi avanti (anche oltre la proposta della Commissione internazionale di studio, sotto egida Onu) che hanno portato un inviato del governo turco a partecipare, il 24 aprile scorso, alle cerimonie religiose in ricordo dei massacri. Che la storia e le responsabilità storiche, abbiano finalmente corso senza malcelate strumentali finalizzazioni politiche?