Il “Nodo di Gordio” è un think tank di geopolitica ed economia internazionale, promosso da una équipe di diplomatici, docenti universitari, giornalisti ed analisti in numerose discipline (geopolitica, storia, economia, finanza, politica estera, studi militari, letteratura, arte, marketing, comunicazione e gestione della rete internet) che, dopo aver maturato esperienze pluriennali in diversi abiti, hanno deciso di realizzare uno strumento in grado di veicolare in modo sinergico conoscenze, competenze ed informazioni con l’obiettivo di analizzare gli scenari geopolitici e geoeconomici contemporanei, con particolare attenzione alla “regione del Mediterraneo allargato” ed a quelle del Caucaso e dell’Asia Centrale.
Lo stesso nome, infatti, rievoca la leggenda di Alessandro Magno, che sciolse con un secco colpo di spada il mitico “nodo” di Gordio, simbolica rappresentazione della separazione fra Europa ed Asia.
Una separazione che ha sempre avuto ben pochi, anzi nessuna ragione squisitamente geografica, ma che oggi, nell’era della cosiddetta “globalizzazione” appare viepiù anacronistica. Infatti, ogni giorno di più appare palese che Asia Europa ed Africa davvero costituiscono quell’Isola del Mondo, quell’unica gigantesca massa continentale, teorizzata oltre un secolo fa da Halford McKinder e dagli altri padri della moderna scienza geopolitica; come, peraltro, è evidente che, ormai, anche gli altri Continenti, le altre “Isole” per usare ancora il linguaggio della geopolitica, sono con questa connesse in modo inestricabile da una rete di interessi, vie di comunicazione e tensioni sempre più fitta.
Il think tank, accreditato presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale come Ente internazionalistico, è espressione di quel necessario dialogo tra Oriente e Occidente: un ponte culturale volto a favorire l’incontro tra due mondi distanti geograficamente ma uniti da uno spirito che affonda le proprie radici nella notte dei tempi.
L’omonima rivista di studi quadrimestrale è inserita e indicizzata presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, come rivista scientifica.