Come “primo punto di confronto” in vista del colloquio Meloni-Erdogan, Marsili indica il Medio Oriente con Roma e Ankara che “in questo momento hanno posizioni diverse sul conflitto israelo-palestinese, con l’Italia che sostiene Israele e la Turchia molto vicina ai palestinesi”. Secondo Marsili, Ankara in Medio Oriente “non può avere un ruolo da mediatore” perché implicherebbe un riconoscimento in tal senso da “entrambe le parti in conflitto” e il governo israeliano è “estremamente critico” nei confronti di quello turco.
La Turchia di Erdogan può quindi “solo cercare di ottenere dei maggiori aiuti o ‘addolcimenti’ della posizione europea e italiana nei confronti dei palestinesi o comunque favorire aiuti per la popolazione di Gaza”. Qui, secondo il ministero della Salute del territorio sotto il controllo di Hamas, i morti sarebbero quasi 25.000 dal 7 ottobre, giorno del terribile attacco in Israele.
E’ sul “conflitto russo-ucraino” che sta per entrare nel terzo anno che, secondo l’ambasciatore, “si possono raggiungere delle convergenze maggiori”. “L’Italia è certamente in una posizione molto a sostegno dell’Ucraina – osserva – La Turchia ha una posizione di sostanziale sostegno all’Ucraina, ma funge e aspira a continuare a fungere da mediatore e quindi deve in qualche modo apparire agli occhi della Russia come un Paese non ostile”.
(segue)
(Red-Est/Adnkronos)
ISSN 2465 – 1222
20-Jan-2024 13:58
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